Nel corso della nostra vita veniamo spesso raggiunti da libri, da citazioni e da qualche mentore che ci trasmettono l’idea che noi possiamo essere più di quello che crediamo, che abbiamo talenti nascosti che aspettano solo di essere risvegliati.
Ma come possiamo risvegliare questi nostri talenti?
Come superare i nostri limiti?
E’ davvero possibile sperimentare la libertà ed evolvere?
In altre parole, come possiamo vivere in modo “divergente”, sviluppando tutte le parti di noi in modo pieno?
C’è un film bellissimo che affronta in modo chiaro tutti questi concetti.
Si chiama Divergent.
Se l’hai visto di certo sai di cosa parlo, altrimenti ti consiglio vivamente di vederlo, è illuminante!
Per chi di voi non lo conosce, farò alcuni cenni sulla trama, senza ovviamente spoilerarne il contenuto!
Il film Divergent narra le vicende di una società del futuro, divisa in 5 fazioni create per mantenere la pace.
Ogni individuo nasce in una fazione di appartenenza (quella della sua famiglia), e una volta compiuti 16 anni può scegliere se cambiare fazione o se rimanere nella stessa fazione di origine.
Le 5 fazioni rappresentano le 5 caratteristiche principali dell’uomo.
Abbiamo infatti
– Gli eruditi: gli uomini razionali e del sapere, amanti della conoscenza
– I candidi: diretti, onesti, che perseguono la giustizia
– Gli intrepidi: coraggiosi, impavidi, che hanno sviluppato la forza fisica
– Gli abneganti: coloro che hanno deciso di dedicare la loro vita agli altri, mettendosi al loro servizio
– I pacifici: sono emozionali, vivono all’insegna della gioia, la pace e l’armonia
L’uomo completo, colui che dopo un lungo lavoro su di sé è diventato “padrone di sé”, ha sviluppato in modo equilibrato tutte le sue parti ed è capace di gestirle al meglio.
Gli uomini ordinari invece, quali i personaggi rappresentati nel film (e quelli che incontriamo ogni giorno per strada, nelle piazze, al lavoro o in famiglia), tendono a sviluppare una caratteristica a scapito delle altre e sono pertanto degli uomini “incompleti”.
Durante il film la protagonista, Beatrice detta Tris, non sa quale categoria scegliere una volta divenuta sedicenne. Si sente quindi confusa, persa, ha tante domande su quale sia il suo posto nella società e inizialmente non ha risposte.
Ben presto si scopre essere una divergente.
I divergenti sono persone che contengono più caratteristiche di varie fazioni.
I divergenti non sono soltanto “una cosa”, ma hanno in sé più talenti.
E proprio perché riescono a utilizzare se stessi in modo più completo, sono anche in grado di farsi domande, vedere punti di vista diversi e risolvere le sfide della vita in modo creativo e intuitivo.
Il film Divergent racconta il viaggio interiore di Tris che rappresenta il percorso che ognuno di noi deve fare per poter evolvere davvero nella propria vita.
Questo percorso passa attraverso una maggior comprensione e consapevolezza delle proprie abilità e dei propri talenti ed ha come finalità lo sviluppo in sé di tutte quelle caratteristiche per vedere la vita in modo “reale” e non, come facciamo ora, in modo personale e soggettivo, frutto degli schemi ereditati dalla nostra famiglia d’origine e delle nostre personali abitudini.
È un film rivelatore che auguro a tutti di vedere con attenzione perché è possibile cogliere le chiavi d’accesso alla via Maestra, la via dell’evoluzione.
Ed ora torniamo a noi.
Come possiamo imparare a diventare dei divergenti?
Ecco alcuni consigli su cui puoi lavorare per vivere in modo divergente:
CONSIGLIO #1
Metti in discussione il tuo punto di vista e poniti le domande
Spesso, per non dire quasi sempre, diamo per scontato che ciò che ci è stato trasmesso sia vero, e che sia addirittura l’unico punto di vista possibile.
E quindi viviamo come automi, programmati nell’agire, pensare, persino vivere le emozioni secondo determinati schemi.
Interpretiamo costantemente la realtà… trasformandola e deviandola da ciò che è.
Diamo un valore, un giudizio a tutto ciò che ci raggiunge, ancora prima di comprendere che cosa è utile per noi e che cosa non lo è.
Che cosa fa la differenza per uscire dal cerchio della meccanicità?
Porsi la domanda.
Noi non siamo abituati a porci domande.
Ed è proprio la domanda che ti permette di cercare, di esplorare la vita, di andare oltre ciò che la tua mente meccanicamente interpreta.
Una persona che vive la vita in modo divergente si pone costantemente le domande.
Ecco alcune domande sulle quali restare… fino a che non ti raggiungono le risposte.
“Come voglio che sia la mia vita tra 5 anni?
In quali aree della mia vita mi sto accontentando?
Come si può fare meglio questa cosa che sto provando a fare ora?
Che cosa ho imparato oggi?”
E poi… la domanda delle domande…
“Che cosa voglio fare esattamente da grande?”
Ora hai delle domande con le quali puoi scegliere di restare… sì, dico “restare” perché il rischio di quando ci poniamo una domanda è sempre lo stesso:
Fermarsi alle prime risposte.
Tu non fermarti. Vai oltre la prima / seconda / terza / quarta / quinta risposta… resta con la domanda e continua a cercare in modo da trovare la risposta che produrrà in te il massimo risultato.
CONSIGLIO #2
Non avere paura
Ciò che più mi ha colpito del film è proprio il modo in cui Tris reagisce alle situazioni dove deve affrontare le sue paure.
Ogni altro personaggio di fronte alla propria paura scappa, trova una soluzione per evitare di affrontarla.
La protagonista invece fa qualcosa di estremamente interessante. Guarda la propria paura “in faccia”, e dice a se stessa “non è reale”.
Siamo paurosi, proviamo paura per natura.
E’ insita nei nostri meccanismi, ma spesso la paura non porta con sé niente di reale nel concreto.
In poche parole, quando provi paura, nel 99% dei casi non c’è veramente una minaccia per la tua vita.
La paura quindi è un inganno della mente, che non ti permette di vivere in modo veramente libero.
Spesso la società ci spinge a provare paura, e senza neanche rendertene conto ti trovi a fare tutta una serie di azioni che non faresti mai se non avessi paura.
Vale anche il contrario.
Pensaci.
Quante cose faresti se non avessi paura?
Probabilmente… migliaia!
Ogni giorno sarebbe un Vero giorno di vita, e non la copia di quello precedente.
Se non avessi paura, ti daresti la possibilità di sperimentare la vita in modo nuovo.
Impara quindi a osservarti, a vedere le tue paure, a riconoscerle e… resisti al desiderio di scappare. Guarda la tua paura, trova quel silenzio dentro di te che ti permette di vedere che la tua paura non è reale.
Non etichettarti
Indubbiamente ognuno di noi ha delle tendenze, un certo modo di comportarsi, una personalità. Ognuno di noi ha una storia.
Tu però non etichettarti mai.
Non limitarti mai nel dire “io sono così, io sono colà”.
È indubbio che ognuno di noi abbia dei difetti, così come dei talenti.
Ma tu non lasciare che ogni cosa che sei, nel bene e nel male, ti auto-definisca.
Perché è proprio quando dici “Io sono ___” che perdi la possibilità di manifestare tutto il resto. Invece è fondamentale realizzare che ogni giorno è un giorno NUOVO.
Ogni momento, è un momento nuovo.
Non è vero che sei sempre lo stesso.
Allora non ha importanza quello che dicono gli altri.
Non conta il tuo passato.
Poco importa tutti gli errori che hai fatto, tranne per il fatto che ti sono serviti per imparare.
Ciò che conta è ADESSO.
Non definirti mai, perché ogni volta che ti metti un’etichetta ti limiti fortemente.
Tu sei quello che sei… e puoi essere anche tutto il resto!
Ed è proprio quando, osservandoti, imparerai a staccare, a separare da te ogni etichetta, che potrai aprirti, sbocciare proprio come il fiore di una rosa meravigliosa quale sei.
Se desideri approfondire questo aspetto e sapere come puoi lavorare in modo approfondito su di te per comprendere come funzioni, quali sono i tuoi schemi meccanici e come imparare a superarli, valuta di intraprendere il percorso offerto dalla ONISON Evolution School, una vera e propria scuola di consapevolezza che aiuta le persone a raggiungere in un percorso di 7 anni uno stato di consapevolezza oggettivo.
Immedesimati nel punto di vista degli altri
Spesso immedesimarci nel punto di vista degli altri può essere utile per espandere la visione che abbiamo della vita.
L’altro vede cose che noi, se rimaniamo nel nostro mondo, non vedremo mai. Allora impara a lavorare sulla tua sensibilità.
Guarda gli altri.
Ascoltali davvero.
Accoglili, nonostante siano diversi da te.
Sospendi il tuo giudizio nei loro confronti.
Impara a sentire dove sono, quale luogo abitano.
Prendi distanza dal flusso dei tuoi pensieri e impara ad espandere la tua percezione, includendo anche gli altri.
Se farai così, non vivrai più una vita di “bianco” e “nero”, di “giusto” e “sbagliato”, dove c’è solo il tuo punto di vista limitato.
Ma vivrai in modo da cogliere tutte le infinite sfumature della vita. E questo è vivere in modo divergente.
Siamo ormai alla conclusione di questo articolo e mi auguro che gli argomenti trattati ti abbiano stimolato a farti qualche domanda in più sulla vita, sulle cose, sulla gente e su te stesso/a.
Se desideri apprendere un metodo per diventare una persona che vive la vita in modo “divergente” sperimentando il potere della tua mente intuitiva, la Lettura Tridimensionale fa per te.
Non vediamo l’ora di conoscerti e di contribuire alla tua crescita e alla tua evoluzione.
Un caro saluto,
~ Diana e tutto lo Staff